Corsi di Restauro Mobili Genova: il 2024 Promette Bene!

Impariamo insieme a restaurare mobili in legno!

Parliamo ancora di corsi di restauro mobili in legno Genova, i corsi che sono solito tenere nella mia bottega di restauro. Anche se siamo nel 2024 da pochissimi mesi, posso già fare un piccolo bilancio di inizio anno: questo inizio del 2024 è caratterizzato da un boom di iscrizioni ai miei corsi di restauro, avvenute soprattutto sotto forma di regalo di Natale, comprensivi anche di bigliettino perfettamente compilato e imbustato, perfetto per essere inserito tra i rami dell’abete natalizio.

Si pensa sempre che l’inizio di un nuovo anno sia caratterizzato da lentezza, complici le vicine festività che ci lasciano un po’ tutti troppo appesantiti, ma così non è stato per me! A gennaio, febbraio e marzo ho avuto il piacere di conoscere nuovi corsisti e iniziare con loro un nuovo cammino che ci ha portato a scoprire antiche tecniche del restauro mobili.

I miei corsisti di inizio anno

Non posso ovviamente parlare di tutti i corsisti, perché alcuni devo ancora conoscerli e capire con loro quale percorso seguire, ma desidero parlarti di coloro che, per ora, hanno già concluso il loro percorso nella mia bottega di restauro Genova.

Iniziamo con Mattia, un ingegnere con la passione per il legno che ha ricevuto dalla moglie un buono per il corso di intaglio. Prima di iniziare il corso ho avuto il piacere di vedere le foto di alcuni suoi lavori e tanto mi è bastato per comprendere quanto già fosse bravo. Nonostante la sua indubbia abilità, era suo desiderio migliorarsi sotto il profilo tecnico. Abbiamo quindi deciso di incentrare l’intero corso proprio su questo aspetto. Quale era il nostro compito? Intagliare un pezzo di tiglio per realizzare “La Pimpa” (la famosa cagnolina bianca con grandi pallini rossi su tutto il corpo) richiesta da sua figlia.

Abbiamo quindi parlato dell’affilatura delle sgorbie, come fissare il pezzo, quale sgorbia usare per sgrossarlo e come levigare la superficie: questi sono stati gli argomenti che abbiamo affrontato, analizzato e messo in pratica insieme man mano che il lavoro procedeva.

Anche se potrei essere considerato di parte, una cosa che amo dei miei corsi, oltre a conoscere altri appassionati del genere, è che ho la possibilità di trasmettere l’arte mentre possiamo mettere in pratica tutto quanto. Durante il lavoro emergono sempre problematiche che devono essere affrontate e risolte in tempo reale, portandoci a ingegnarci e a trovare la miglior soluzione: in questo modo quanto spiego in teoria si fissa molto meglio nella mente dei miei corsisti.

Passiamo adesso al corso di Sabrina che ha voluto partecipare a un corso di restauro mobile in legno. Sabrina è un’anima antica, perdutamente innamorata dell’antiquariato e casa sua rispecchia in gran parte questa sua passione. Per il corso ha portato un comodino Napoleone III davvero molto carino, che presentava però una patina molto scura e opacizzata.

In questo caso abbiamo affrontato un percorso incentrato sulla lucidatura a gommalacca, partendo dalla rimozione delle vecchie vernici senza, ovviamente, omettere le riparazioni essenziali per la salute del comodino. Il risultato finale è stato molto gratificante per Sabrina che, oltre a portarsi a casa un comodino in ottime condizioni, ha espresso il desiderio di tornare per frequentare un altro corso: sempre felice di vedere miei corsisti!

Arriviamo a Michela ed Enrico, una coppia unita, tra le altre cose, anche dal desiderio di imparare a restaurare mobile in legno. Insieme hanno affrontato la lucidatura di due comodini anni ’30 con una patina molto compromessa: il loro affiatamento mi ha affascinato e i risultati, frutto di questa loro intesa, si sono visti.

Corsi per restaurare mobili in legno: momenti di apprendimento e divertimento

In attesa di incontrare coloro che si sono già segnati per i prossimi appuntamenti, vorrei fare una piccola puntualizzazione. Quando parlo dei miei corsi di restauro Genova, in molti mi chiedono come li gestisco, come li organizzo e se sono come le lezioni che si frequentano a scuola. Assolutamente no!

Anzitutto preferisco fare corsi one-to-one, cioè corsi con singole persone, o coppie, così da avere una relazione più diretta con i partecipanti. Spiegare le tecniche e affrontarle insieme diventa tutto molto più semplice, perché non c’è la classica soggezione che si prova inevitabilmente in mezzo a sconosciuti, non si avverte la paura di sbagliare o di chiedere una seconda spiegazione. C’è un clima più rilassato e informale che promuove l’apprendimento.

Secondariamente, non salgo in cattedra come i nostri professori di scuola, ovviamente miro a trasmettere e tramandare tecniche e conoscenze teoriche, ma il tutto deve avvenire in un clima disteso, informale, rilassato e di divertimento. Non è un caso se, alla fine del corso, chiedo sempre ai miei corsisti se si sono divertiti, perché è proprio il divertimento il mio principale obiettivo. Chi l’ha detto che non si può apprendere divertendosi?

I miei corsi sono tutti diversi perché partono dalle richieste, dalle curiosità e dalle passioni dei miei corsisti, e il mio compito è quello di assecondarli fornendo loro importanti strumenti per il futuro.

Tutti i corsisti che ho avuto nel corso degli anni sono accomunati da una splendida ricchezza interiore e, a volte, quando sono con loro ho quasi la sensazione di essere io il corsista, non loro! Questo vuol dire che si instaura un rapporto di reciprocità, nel quale tutti impariamo qualcosa e ne usciamo arricchiti. Ecco come gestisco i miei corsi: nulla di troppo formale o impostato, ma una bella esperienza che ci porteremo sempre con noi.

Nelle prossime settimane ho già fissato altri corsi e non vedo l’ora di parlartene e, chissà, magari ti verrà voglia di partecipare da solo o in compagnia a uno dei miei corsi di aprile! Se ti ho stuzzicato a sufficienza, consulta i miei servizi di restauro, con particolare attenzione per i miei corsi: per qualsiasi dubbio o domanda non esitare a contattarmi!