Restauro Mobili Legno Genova: il Restauro del Pouf di Marina

Corso di restauro di Marina

È un po’ che non parlo dei miei corsi di restauro mobili legno e oggi voglio rimediare raccontandoti del percorso intrapreso da Marina, una persona estremamente decisa e con le idee molto chiare su quello che desiderava fare.

Tutto è iniziato quando, un giorno, Marina si è presentata presso la mia bottega di restauro Genova dopo aver visto un avviso sui corsi di restauro previsti nel 2024. Nel giro di pochi minuti si è iscritta a uno dei miei corsi, ha fissato le date che più le venivano comode ed eccola pronta per prendere parte alla prima vera lezione di restauro. Se questo non è un chiaro segno di idee chiare, non so proprio cosa sia!

Marina non è capitata per caso in questo mondo, ma la sua è una passione che viene da lontano, una passione che l’ha portata ad amare manufatti antichi e a frequentare i mercatini di antiquariato alla costante ricerca di quel pezzo unico in grado di farla innamorare. Ed è proprio in una di queste sue simpatiche incursioni che ha scovato un paio di pouf in stile Art Deco dei primi anni del XX secolo.

Non c’è che dire. Marina ha proprio un gran gusto. I pouf sui quali aveva messo le mani, e che ha portato nel mio laboratorio di restauro per il suo corso, presentavano una forma aggraziata. Erano rivestiti in radica di noce e osservandoli era impossibile non notare il loro grandissimo potenziale estetico, un potenziale celato da condizioni di conservazione davvero precarie. Se così non fosse stato, a cosa sarebbe servito l’operato del sottoscritto?

Restauro pouf in radica di noce

Davanti a me e Marina si trovava una bella sfida, anzi una doppia sfida, ma non ci siamo spaventati per così poco. Era il momento di iniziare con la prima lezione e abbiamo deciso di procedere con il restauro di solo un pouf della coppia.

Come sempre, sono partito dall’osservazione del manufatto e dalla preparazione della scaletta degli interventi che avremmo dovuto eseguire. Questa prima fase per me è essenziale e desidero che anche i miei corsisti comprendano la sua importanza: come possiamo metterci a restaurare un mobile se non abbiamo ben chiari i suoi problemi o quali passaggi mettere in campo? Prima di iniziare il restauro è bene avere le idee chiare, onde evitare di sbagliare l’ordine degli interventi o, in casi estremi, di rovinare irrimediabilmente il mobile in questione.

Durante la prima lezione ci siamo anche dedicati a rimuovere le vecchie vernici, un importante passaggio per intervenire sulle impiallacciature per integrarle nei punti maggiormente lacunosi: è in questi casi che dobbiamo armarci di guanti e del buon vecchio olio di gomito. Grazie a un po’ di impegno, otteniamo una superficie perfettamente pulita e pronta a ricevere i successivi interventi di restauro.

La seconda lezione è stata invece dedicata alle integrazioni di materiale. Dopo aver selezionato con cura le giuste impiallacciature da utilizzare abbiamo cominciato a tagliare alloggiamenti geometricamente definiti dove abbiamo inserito tessere di piallaccio di noce, incollandole con la colla di bue. Facile a dirsi, vero? E invece è un lavoro che richiede tantissima pazienza e precisione e, quindi, anche tempo. In questo caso siamo riusciti a terminare il lavoro entro la fine della mattinata della seconda lezione.

Siamo quindi passati allo step successivo e ci siamo dedicati a levigare tutta la superficie per cancellare il difetto dovuto agli scalini presenti. Solo dopo aver ottenuto una superficie perfettamente liscia, abbiamo potuto stendere una prima mano di fondo a base di gommalacca, dopo aver realizzato qualche ritocco di colore necessario per armonizzare le impiallacciature vecchie con quelle nuove. Abbiamo poi proseguito con la lucidatura a tampone che ci ha permesso di esaltare la radica di noce.

Siamo così giunti alla fase finale, durante la quale ci preoccupiamo di mettere a punto qualche stuccatura a cera nei punti nei quali sono emerse lacune troppo piccole per essere colmare con le integrazioni composte da impiallacciature.

Fissiamo i passaggi in un piccolo prontuario

Il restauro era finito, ma il nostro corso non era ancora del tutto completato. Prima di chiudere un corso, infatti, mi piace dedicare dieci minuti a mettere nero su bianco un piccolo prontuario con la scaletta degli interventi che abbiamo eseguito, una sorta di riassunto di tutto quello che è stato fatto che accompagnerà l’apprendista restauratore nei suoi lavoretti a casa.

Il prontuario che si va a scrivere, oltre a rappresentare un aiuto e un piccolo ricordo del corso, ricopre anche un’altra importante funzione, cioè quello di fissare nella mente i passaggi da seguire. Anche se nei miei corsi di restauro ci sporchiamo davvero le mani, credo che mettere i passaggi nero su bianco possa aiutare a fissare meglio le cose nella propria mente e ad essere recuperate a bisogno.

Dobbiamo sempre aiutare la nostra memoria!

Restaurare mobili antichi e tramandare l’arte: ecco i miei compiti

Considerando che durante il corso ci siamo dedicati solo a uno dei due pouf, abbiamo un bellissimo “prima e dopo” davanti ai nostri occhi. Confrontando il pouf che abbiamo restaurato con il gemello che ancora attende di essere messo a nuovo, è impossibile non notare le numerose differenze e, soprattutto, quanto sia importante l’intervento del professionista.

Marina, soddisfatta e piena di carica per il nostro corso di restauro nella mia bottega a Genova, ha portato a casa entrambi i suoi pouf con la ferma intenzione di applicare le tecniche apprese sul gemello e ottenere così una perfetta coppia di pouf!

E così si conclude un altro mio corso di restauro Genova, un corso organizzato in poco tempo durante il quale una persona, Marina, ha trascorso 8 ore con il sottoscritto approfondendo gli aspetti tecnici di un’arte che ha il compito di riportare in vita mobili in legno e mobili antichi. Adesso toccherà a lei decidere se continuare ad approfondire altri temi del restauro da sola, oppure prenotarsi per un nuovo corso.

Il mio compito durante i corsi non è solo quello di trasmettere nozioni e tecniche, ma anche condividere l’entusiasmo che mi anima, andando anche a sviscerare un po’ la storia che si cela dietro l’arte del restauro. In questo modo aiuto a tenere viva un’arte che si compone di numerose abilità e tecniche, legate e tenute insieme dall’amore per le cose belle.

Consulta i miei servizi di restauro e se vuoi essere il mio prossimo corsista, magari per restaurare quel mobile che adori, non esitare a contattarmi!