Lucidatura a spirito con gommalacca a Genova
Una tecnica di lucidatura dei mobili antica centinaia di anni
La lucidatura a spirito con la gommalacca è la finitura classica dei mobili antichi: la gommalacca stesa a tampone attraverso molte velature sovrapposte conferisce al legno quel calore e quella lucentezza uniche e non riproducibili con altre tecniche. Una conoscenza antica centinaia di anni.
La lucidatura a spirito con vernice gommalacca è la finitura per eccellenza del mobile antico. Le scaglie di gommalacca sono il derivato di una cocciniglia che si trova in Asia; quando cominciò a essere importata nel Settecento, si impose su tutte le altre finiture per la sua ottima resa e la relativa facilità di utilizzo.
Le scaglie si sciolgono in alcool e la vernice che si ottiene viene filtrata ed è già pronta all’uso. Viene inizialmente stesa con pomice e olio in varie diluizioni e per molte velature sovrapposte fino a ottenere quella lucentezza unica e tipica della gommalacca: è un lavoro molto lungo, richiede pazienza e molti giorni di lavoro, con molte pause necessarie per l'essicazione.
La vernice gommalacca non si stende con il pennello bensì con il tampone (o piumaccio, o stoppino) perché deve essere rilasciata in modica quantità, altrimenti si “brucia”, ovvero la grande quantità di alcool in essa presente la danneggia.
La gommalacca può essere mescolata ad altre resine per ottenere risultati ancora migliori. Una lucidatura a spirito ben fatta dura molti anni e se ben conservata può essere rinfrescata di tanto in tanto senza la necessità di farne una nuova.
Fino a qualche decennio fa nei laboratori dei mobilieri, dove lavoravano molti dipendenti, c’era la figura del lucidatore, un operaio specializzato che si occupava solo di questo; spesso si recava anche a domicilio per rinfrescare la lucidatura dei mobili evitando la scomodità di ritirarli.
Ora tutta questa tradizione si è persa anche nella memoria e il restauratore deve incarnare tutte le figure: falegname, lucidatore, intagliatore, intarsiatore, doratore e così via: occorre essere bravi in molte arti.
È necessario spendere due parole sulla conservazione del mobile antico lucidato a gommalacca, in quanto questo tipo di vernice ha alcuni punti deboli. Anzitutto non dovrebbe essere sottoposta alla luce diretta del sole, in quanto i raggi UV-A tendono a schiarirla, danneggiandola rapidamente; inoltre patisce l’alcool, per cui è meglio non posarvi bicchieri che ne contengono, onde evitare aloni e bruciature. Patisce anche le fonti di umidità per cui se vi lasciamo un vaso di fiori per un po’ di tempo la condensa si trasferirà sulla superficie lucidata creando aloni difficili da eliminare.
Per pulire o spolverare le superfici lucidate con gommalacca non bisogna usare prodotti industriali a base di ammoniaca o altri detergenti (i cosiddetti “spruzzini” fanno più danni della grandine).
Per spolverare i mobili lucidati a spirito è sufficiente un po’ di cera vergine contenuta in un panno.
È tutto. Se volete imparare la lucidatura con gommalacca dovete fare un corso presso il mio laboratorio, purtroppo i tutorial su youtube non bastano! ;)