Restauro di sculture in legno antiche a Genova

Il recupero delle statue antiche in legno

Nel restauro delle sculture in legno antiche come nelle cornici sono prevalenti gli aspetti di ricomposizione della decorazione policroma e a foglia d’oro e della disinfestazione dai parassiti, oltre a quegli interventi di consolidamento e ricostruzione che spesso si rendono necessari per ricomporre la integrità del pezzo, con l'obiettivo di ridonargli l'antico splendore.

Il restauro delle statue antiche, come spesso dico agli allievi dei miei corsi, è una esperienza in 3D. Per un momento si esce dalla mentalità delle superfici piane e si entra in un mondo in cui la rappresentazione della natura e dell’uomo si esprime in manufatti artistici attraverso un materiale offerto dalla natura, e quasi sempre "dipinto", o per meglio dire, in termini tecnici, “policromo”.

Primo passo: disinfestazione

Il primo problema che occorre affrontare in un restauro di statue lignee è la disinfestazione dai tarli: siccome non possiamo esporre il manufatto policromo, o indorato, a fonti di umidità (ad esempio con un antitarlo con impregnazione di permetrina e petrolio) che lo danneggerebbero, occorre allora optare per una disinfestazione anossica.

La disinfestazione anossica consiste nell'esporre la statua, all'interno di un ambiente stagno, ad elementi contenenti polvere di ferro che sottraggono ossigeno all’aria, facendo così morire i parassiti che vi si sono insediati. Questo è il primo intervento nella nostra scaletta: dobbiamo poi lasciare riposare la statua circa 40 giorni per assicurarc di disinfestarla in modo realmente efficace.

Ricostruzione delle parti mancanti

Successivamente, si esamina lo stato complessivo della statua. Il più delle volte occorre ricostruire alcuni pezzi che sono andati distrutti a causa dei tarli, oppure perché alcune parti delle statue si sono particolarmente usurate, come le dita delle mani, i piedi e i nasi.

Attraverso materiali sintetici di ultima generazione si possono modellare campioni che vanno a integrare le parti perdute, e successivamente le potremo dipingere a piacimento; tuttavia io amo ricostruire i pezzi mancanti intagliandoli nel profumatissimo tiglio, come ho imparato a fare dai miei maestri a Firenze: in questo faccio una scelta legata alla tradizione, e poi amo intagliare il legno e insegnare ai miei allievi questa nobile arte che forse al giorno d’oggi parrà inutile a molti, ma è un piacevole passatempo ed evoca in chi la pratica sensazioni antiche e gradevoli.

Inoltre – e questo è l’aspetto più bello – scolpire ci fa entrare in contatto con la statua e con l’artista che l'ha creata: sono queste le esperienze che cerco di condividere con i miei allievi, certo che nel mondo moderno è difficile trovare qualcosa del genere.

Il consolidamento della statua

Un altro momento importante nel restauro delle statue lignee consiste nel consolidamento: capita molto spesso di dovere incollare il braccio di un Cristo o qualche altra parte che si è scollata nel corso degli anni. La colla di bue, infatti, con il passare degli anni e a causa della secchezza dell’aria si cristallizza e perde la sua forza adesiva; occorre rimuovere la colla vecchia e incollare le parti con colla nuova esercitando pressione con ogni sistema meccanico.

Finitura

Infine si passa alle finiture: le stuccature, i riempimenti e i ritocchi pittorici. Qui occorre capire quale tecnica è stata utilizzata per riprodurla. Molto spesso abbiamo a che fare con la tempera (Medioevo e Rinascimento), ma dal Seicento in poi incontriamo spesso la pittura a olio.

Il ritocco deve essere invisibile. La finitura generalmente viene realizzata con cera vergine d’api e con vernice gommalacca decerata.