Corso di restauro a Genova: l’avventura di Sonia

Apprendere le basi del restauro

Corso di restauro introduttivo per apprendere le basi di questa nobile arte: questa era la richiesta che Sonia, una giovane ragazza, mi fece ormai mesi fa. Provenendo da un’altra regione, il tempo che aveva a disposizione era decisamente limitato e abbiamo dovuto ottimizzarlo al meglio.

Per accogliere la sua richiesta e per ideare un corso introduttivo al restauro interessante e degno di nota abbiamo programmato un corso intensivo composto da due lunghe lezioni che si sarebbero tenute nella mia bottega di restauro a Genova.

Troppo spesso si crede che per prendere parte a corsi restauro si debbano possedere nozioni teoriche essenziali per comprendere gli insegnamenti e saperli mettere in pratica. Nei miei corsi non è importante avere questo tipo di preparazione: si inizia a lavorare insieme su un pezzo di legno e, sempre insieme, si apprende la teoria del restauro man mano che si procede con la pratica.

Pratica e teoria vanno quindi di pari passo.

Restauratori all'opera per recuperare due manufatti

Terminata la pianificazione del corso era ora di mettere le mani in pasta e iniziare con le lezioni. Il primo lavoro che abbiamo affrontato è stato il restauro di una poltrona Carlo X che riposava su un soppalco della bottega da una decina d’anni, aspettando che il suo proprietario, che guarda caso sarei io, ci mettesse finalmente mano.

La poltrona era proprio a pezzi: inizialmente abbiamo dedicato un po’ di tempo alla sua osservazione, un importantissimo passo iniziale che consente di identificare i problemi da risolvere stilando un’accurata scaletta di interventi (scheduling, programmazione).

Il momento di osservare era concluso, non restava che iniziare a lavorare. La poltrona presentava una particolarità molto rara: aveva il sedile reclinabile, come una sdraio moderna: quando i braccioli si sollevano, lo schienale può reclinarsi all’indietro.

Purtroppo il meccanismo che consentiva tale movimento era stato bloccato da qualche falegname anni addietro. Dopo diversi tentativi siamo riusciti a sbloccare la spalliera e a ripristinare il meccanismo come era stato concepito originariamente.

In un secondo momento ci siamo dedicati alla rimozione della vecchia patina ormai irrecuperabile e abbiamo terminato la sessione riparando alcuni incastri per consolidare al meglio la poltrona. Aspetto essenziale perché, prima o poi, qualcuno utilizzerà quella poltrona!

Abbiamo messo in pausa questo lavoro per dare tempo alla colla di asciugare. Questo però non vuol dire che abbiamo oziato! Anzi, ci siamo dedicati ad altro.

Sonia, infatti, aveva portato con sé un manufatto pregiato da restaurare: si trattava di un’ala di un angelo appartenente a una chiesa antica della sua città dove presta volontariato. L’elemento si era distaccato dal corpo principale della statua e questo ha consentito una piccola valutazione del suo stato di conservazione.

Ad un primo sguardo ci siamo resi conto che la parte posteriore era aggredita da tarli attivi (quelli i cui fori hanno le pareti chiare): pertanto abbiamo disinfestato l’area interessata con un prodotto antitarlo liquido, promettendo a noi stessi di ripetere l’operazione nuovamente nel periodo estivo quando si rivela più efficace.

In un secondo momento ci siamo dedicati alla nobile arte della doratura: nella parte decorata diverse porzioni di foglia e di fondo si erano distaccate e si rendeva necessario un ripristino. Pertanto abbiamo colmato le lacune con diversi strati di gesso e colla per poi stendere due mani di colla e infine posare la foglia d’oro: un’operazione che richiede precisione e nella quale Sonia si è trovata a suo agio.

Il tempo concesso alla colla per asciugarsi era ormai trascorso e siamo così tornati a dedicarci alla nostra poltrona, pronta per passare allo step successivo. Conclusa la pulitura, abbiamo affrontato la lucidatura di una porzione dello schienale: dopo un paio di mani a pennello e la stuccatura dei fori, Sonia ha sperimentato la lucidatura a tampone.

Quante cose abbiamo combinato in appena otto ore di corso, e non solo pratiche! Oltre agli aspetti del restauro descritti in questo mio articolo, Sonia mi ha anche stimolato su argomenti teorici e specialmente sul degrado della struttura dei dipinti su tavola e sulle tecniche in uso per potere intervenire su tali problematiche.

Abbiamo quindi discusso di parchettatura, ritiro del legno, imbarcamento delle tavole, del telaio alla fiorentina, del consolidamento mediante le farfalle e poi ancora un po’ di biologia e di osservazione delle tavole: gli anelli di crescita, il taglio radiale e quello laterale, la radica e la piuma, l’alburno e il durame, il taglio del bosco. Dalle domande che mi ha posto, ho compreso che Sonia ha una cultura dell’arte profonda e una curiosità fuori dal comune.

Corsi di restauro a Genova per mettersi alla prova

Il corso di restauro a Genova di Sonia si è concluso con soddisfazione di entrambi. Quando ho la fortuna di essere contattato da corsisti così motivati, il tempo vola e ho sempre più la sensazione di avere contribuito alla conservazione di questa professione meravigliosa e, forse, anche all’amore per l’arte, quell’arte che abbonda in Italia, ma che tendiamo a dare troppo per scontata.

Sono sempre di più le persone che, dopo lavori teorici o lunghe giornate trascorse in ufficio, vogliono cimentarsi e mettersi alla prova con corsi pratici di restauro, corsi ideati per qualsiasi livello di competenza e abilità. Come detto in precedenza, per prendere parte a uno dei miei corsi di restauro Genova non servono conoscenze pregresse, ma solo tanta volontà di imparare e sperimentare.

Se desideri maggiori informazioni sui miei corsi di restauro a Genova ti invito a consultare la pagina dedicata. Se invece desideri proporti come nuovo alunno, richiedermi un corso particolare o avere semplicemente dei chiarimenti sui miei servizi, contattami nella mia bottega di restauro a Genova.