Praticare e insegnare l'arte del restauro è terapeutico

Esperienza terapeutica con il restauro di mobili antichi

Cosa davvero si impara e cosa si insegna in un corso di restauro?

Il tirocinio extracurricolare di Silvia è giunto al termine. Fra pochi giorni tornerà a casa sua e altri percorsi la attenderanno; è stata una bella esperienza per entrambi, spero che il bagaglio di nozioni, esperienze e problematiche che ha affrontato in questi tre mesi possa esserle di aiuto nel corso della vita, per lo meno nel metodo.

In questi giorni mi stavo domandando perché mi piaccia così tanto insegnare un lavoro che sta diventando sempre più di nicchia, con i miei corsi di restauro di mobili antichi a Genova, e quale soddisfazione trasmetta l'apprenderlo a chi si affianca a me per qualche tempo. Non saprei. :)

Devo ritornare indietro nel tempo di molti anni e ricordarmi di quando ero io lo studente e pensavo che il metodo di insegnamento delle materie ostiche come la matematica fosse fondamentalmente sbagliato. Avevo ragione, ma non sapevo perché. Mi ribellavo, ma non sapevo contro che cosa. Ero arrabbiato con il mondo e con me stesso.

Una persona che ha recentemente partecipato a un mio corso di restauro amatoriale ha scritto con entusiasmo che si tratta di una esperienza terapeutica, e questo aggettivo mi ha fatto riflettere.

Seguire un metodo, fare ordine, rimettere insieme i pezzi: instaurare un rapporto con la materia è una terapia

Quando cominciai a muovere i primi passi in questo lavoro di restauratore di mobili antichi la mia vita era un insieme disordinato di esperienze infruttuose. Approcciandomi al restauro mi resi conto che il mio metodo era frutto di quel disordine e che se volevo raggiungere dei risultati soddisfacenti dovevo correggere me stesso e il mio rapporto con la materia.

Avevo già fallito in alcune cose e, da perfezionista, non volevo fallire più. Dovevo rimettere insieme i pezzi, e il mobile antico rappresentava una metafora concreta di me stesso.

La scaletta del restauro di un mobile antico

Il mio maestro di restauro mi trasmise l’importanza di seguire una scaletta di interventi che ancora oggi considero fondamentale: non bisogna mai invertire l’ordine degli interventi e mettere in discussione la loro posizione, pena il disordine e il dovere correggere questo errore, con la frustrazione e la perdita di tempo che ne consegue.

A ciò ho personalmente aggiunto l'osservazione dell’oggetto: questo momento va collocato in cima alla scaletta, come prima cosa da fare.

Osservare l’oggetto del nostro restauro e possibilmente ascoltare quello che ha da dirci. La prima azione non si fa con le mani, ma con gli occhi e le orecchie.

Nel corso degli anni successivi all'adozione di quel protocollo ho commesso diversi errori restaurando gli oggetti lignei, e quasi tutti derivavano dall’aver abbandonato l’ordine della scaletta o dall’aver osservato male l’oggetto del restauro. Occorre mettere da parte la nostra emotività per quando ci verrà utile e seguire diligentemente l’ordine degli interventi. Questo ci permetterà di procedere spediti e senza errori verso un risultato finale che ci appagherà pienamente del nostro impegno.

Ormai mi approccio con il metodo della scaletta a ogni problema che mi si presenta nel corso della mia esistenza, lo faccio senza pensarci. L’ordine ha preso il sopravvento sul caos e finalmente non sono più un ragazzo arrabbiato. :)

Elaborando strategie pratiche

Nella vita talora non sappiamo bene come affrontare un lavoro o un problema, forse la scuola non riesce a insegnarcelo e nel corso degli anni siamo costretti a elaborare strategie tra le più diverse per cavarcela.

Non sta a me giudicare quelle degli altri, io insegno a rimettere insieme i pezzi e nel frattempo i miei allievi imparano a intagliare un legno, oppure come posare la foglia d’oro e anche a tirare la vernice: tutte cose inutili ed estremamente piacevoli.

Esperienze semplici, da cui la produzione di massa e la grande distribuzione ci stanno allontanando sempre di più, separandoci dal contatto con quella materia che a volte può suggerirci come è meglio procedere per rimettere le cose a posto.

Oggi posso trasmettere qualcosa a questi ragazzi che vengono a bottega ed è come mettere ordine nelle nostre intenzioni al livello più basso. Null’altro. Forse ha ragione Ileana:

Restaurare è prima di tutto terapeutico.

Esperienza Terapeutica Restauro Mobili Antichi 01
Esperienza Terapeutica Restauro Mobili Antichi 02

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