Restauro Cornice Dorata Meccata: un Intervento Impegnativo

L’ampio mondo del restauro mobili antichi

Più volte nel mio blog e nel mio portfolio ho parlato del restauro cornice dorata antica, ma come sono solito dire non esiste mai un lavoro uguale all’altro. Per esempio ci sono lavori che si rivelano più impegnativi di altri, sebbene a livello teorico appaiano piuttosto semplici.

Questo accade perché il campo di mio e nostro interesse, quello del restauro mobili antichi, è talmente ampio e sfaccettato che non può essere coperto dalla propria esperienza, indipendentemente da quanto essa sia vasta. I mobili antichi portano sulle loro spalle secoli e secoli non solo di storia, ma di abilità degli antichi ebanisti che hanno appreso, migliorato e inventato tecniche di restauro con cui lavoriamo anche oggi.

È quindi evidente che dinnanzi a un mondo così vasto e variegato, anche il restauratore con la più grande esperienza potrebbe trovarsi in difficoltà dinnanzi a certi interventi di restauro: l’esperienza non è mai sufficiente, ma abbiamo sempre un ottimo margine di miglioramento.

Questa introduzione era d’obbligo per parlare di un lavoro di restauro cornice dorata meccata durante il quale ho dovuto mettere in campo un po’ di energia in più rispetto al solito.

Restauro cornice antica: iniziano i lavori

Prima di procedere con il racconto, voglio chiarire cosa si intende per “cornice meccata”. La mecca è un particolare tipo di decorazione che si usava spesso nei secoli passati per risparmiare sull’utilizzo del prezioso materiale, specialmente nelle chiese, ma non solo.

Nei tempi antichi, infatti, per evitare di usare foglia d’oro in grande quantità si utilizzava questa vernice che veniva posata sopra la foglia di argento al fine di imitare l’oro e spendere meno. Dopo la passata di vernice si patinava il tutto con bitume e altri invecchianti e il gioco era fatto, ottenendo una riproduzione della foglia d’oro.

La vernicetta, così era chiamata dagli addetti ai lavori, era ed è ancora composta da gommalacca, sandracca, sangue di drago, gomma gutta, elemi, colofonia e alcool. Verrebbe spontaneo chiedersi quali siano le dosi precise di tutti questi ingredienti per ottenere una perfetta vernicetta: ebbene non si conoscono le dosi, quindi si deve procedere “a occhio”, mescolandole insieme fino ad ottenere il risultato desiderato.

Ad oggi non sappiamo come gli antichi decoratori riuscissero ad evitare “l’effetto glossy”, ovvero l’eccessiva lucentezza che deriva dall’utilizzo di questa speciale vernice: questo è il classico esempio di come fossero grandi le abilità degli antichi artisti, ebanisti, decoratori e via dicendo.

Per limitare e arginare questo effetto poco bello a vedersi, mi limito a utilizzare una speciale cera per opacizzare la superficie: potrebbe sembrare banale, ma ti assicuro che è assai efficace.

Torniamo alla cornice meccata che mi ha portato un mio Cliente. Dopo una normale pulitura e stuccatura ho dovuto prestare attenzione alla preparazione del bolo, la terra ferrosa che consente la perfetta adesione della foglia. La colorazione del bolo esistente, infatti, era di una colorazione molto particolare che non sempre si trova su mobili antichi o, come in questo caso, su cornici antiche: marrone scuro.

Il mio compito era quello di imitarlo al meglio per poter rendere l’intervento il più armonioso possibile con le parti originali: come sempre, gli interventi del restauratore devono essere il più invisibili possibile, deve sembrare che il mobile o l’oggetto antico siano completamente originali, come se fossero appena usciti dalla bottega di un antico ebanista. Per trovare la giusta tonalità di colore ho mescolato diversi tipi di bolo fino a ottenere la perfetta colorazione.

Tale attenzione si è rivelata essenziale perché in molti punti dello strato in vista, il bolo risulta ben visibile, proprio per creare una superficie ricca di effetti cromatici.

Queste operazioni non sono difficili di per sé, tuttavia appartengono a quei problemi che in passato non si sono mai presentati e quindi possono rubarti più tempo di quanto preventivato. Nel mio lavoro conta solo il risultato finale unitamente alla soddisfazione del Cliente: per raggiungere questi due obiettivi la pazienza è il mio più grande alleato, insieme alla concentrazione.

Torniamo al mio restauro cornice antica meccata d’oro. Dopo le operazioni precedentemente descritte, ho provveduto a posare la foglia d’argento, per poi patinare con la mecca l’intera cornice e riducendo la lucentezza della mecca ricorrendo a della cera bituminosa.

Conoscevo bene i gusti della mia Cliente, motivo per cui ho preferito evitare di patinare eccessivamente le superfici, ottenendo così un risultato assai soddisfacente.

Ho riconsegnato la cornice alla Cliente aiutandola anche a ricollocarvi il quadro che ospitava e ad appendere il tutto alla parete: un servizio completo che sono felice di elargire a coloro che ripongono in me tutta la loro fiducia.

Prima

Dopo

Corsi e restauri: ecco la Bottega dei Miracoli a Genova

Se è vero che nella vita non si smette mai di imparare e di mettersi alla prova, è ancora più vero e attuale nella mia bottega di restauro Genova. Non solo accetto sfide emozionanti ogni giorno, sfide che mi portano a ragionare e a trovare soluzioni sempre nuove ad antichi problemi, ma anche ad insegnare le basi del restauro a coloro che vogliono cimentarsi in questa nobile arte.

È per questo che ormai da anni mi piace organizzare corsi di restauro Genova. Questi corsi sono ovviamente finalizzati a insegnare ai partecipanti come restaurare un mobile antico, ma sono anche un momento di svago, divertimento e risate, un modo per svagarsi dopo una lunga e impegnativa settimana di lavoro.

Consulta i miei servizi per scoprire come mi prendo cura dei mobili antichi Genova. Nella sezione portfolio, invece, troverai alcuni esempi di restauro realizzati dal sottoscritto per alcuni miei Clienti: è sempre emozionante vedere come un mobile antico malandato, esce dalla mia bottega di restauro a Genova in perfetta forma dopo un mio intervento.

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