5 cose che forse non sai sul legno

5 cose che forse non sai sul legno

Alcune curiosità dal mondo del legno

Eccomi qui a parlare della mia materia preferita: il legno!

Come restauratore di mobili antichi a Genova, il legno ha sempre destato in me un fascino ammaliante.

Pensaci! Il legno è un materiale che ha sempre fatto parte della quotidianità di ognuno di noi, a cominciare dai primi utensili della storia a quelli nelle case e nelle cucine, fino ai mobili e agli strumenti musicali.

Il legno è qualcosa di davvero appassionante che ci connette con la nostra storia e anche con la natura circostante. Bisogna avere grande cura di questo materiale, poichè il legno porta con sè moltissimi segreti sul passato, sul presente e anche sul futuro.

1. Quegli strani rumori in casa...

Il legno è materia viva e si muove anche dopo molti anni. Cosa significa? C'è da preoccuparsi?

Ovvio che no: malgrado sia stato lavorato e sottoposto ad essiccazione e lucidatura, succede che per molti anni il legno evidenzi dei movimenti consistenti nella direzione della venatura, allungandosi o accorciandosi di molti millimetri.

Hai presente quei rumori inquietanti che ti fanno sobbalzare in piena notte e che iniziano a farsi sentire sempre e solo quando non c'è nessuno in casa?

Bene, la maggior parte dei casi a scricchiolare sono le ante della credenza le cui serrature non si chiudono più, oppure il fianco del cassettone del Settecento giù in salotto che subisce delle modifiche a causa del cambio di stagione.

Quindi non c'è da preoccuparsi, niente ladri (di solito): è solo il legno che reagisce agli stimoli delle variazioni di temperatura e di umidità. Anzi, presta attenzione al troppo silenzio:

Se non si muove molto probabilmente non è vero legno!

2. Colpa dei tarli o delle pulizie?

Si è soliti incolpare i tarli del legno riguardo al danneggiamento del legno: questi minuscoli insetti, infatti, rodono il legno per trarre i nutrienti necessari a crescere e riprodursi. In realtà devi considerare che i tarli vivono un lungo periodo di letargo: da fine settembre ai primi di giugno.

In pratica, al termine dell'estate, depositano le uova e vanno in letargo. Per questo motivo effettuo le disinfestazioni da tarli del legno durante la stagione estiva.

Se per terra trovi della polverina sospetta nella stagione fredda, forse è il caso di cambiare prodotto o metodo di pulizia, e senza dubbio di seguire alcuni miei consigli sulla conservazione di mobili antichi e di non prendertela coi tarli: fanno il loro lavoro, l'importante è che poi noi facciamo il nostro!

5 cose che forse non sai sul legno

3. Più invecchia più è buono!

I falegnami dei secoli passati si tramandavano l’arte del legno di padre in figlio, e non solo: nel corso della loro vita accumulavano tavole di legname che non utilizzavano a breve termine, e che quindi lasciavano in eredità alle generazioni future di ebanisti. Prima di metterlo in lavorazione, era buona norma far stagionare il legno proprio per ottenere un legno di alta qualità.

Oggigiorno questa pratica sarebbe impossibile da realizzare, considerati i tempi rapidi della produzione industriale. Tuttavia sono stati inventati degli essicatoi che assolvono abbastanza bene alla funzione della stagionatura e la realizzano artificialmente in un paio di giorni con risultati piuttosto buoni.

4. L'elite del legno!

La corporazione dei Bancalari di Genova nei secoli d'oro della ebanisteria (dal Seicento in poi) era nettamente distinta da quella dei doratori, dei laccatori e degli intagliatori. Controllavano in maniera esclusiva la lavorazione del legno ed erano gli unici ad avere la possibilità di produrre mobili in legno.

I ranghi di queste corporazioni erano molto serrati e le loro attività erano disciplinate da un corpo di norme molto dettagliate e rigide: ognuno praticava le proprie tariffe e le mansioni appartenenti a una corporazione non potevano essere esercitate da un’altra, tanto per fare un esempio.

Quella che oggi appare come una unica professione in passato era invece un insieme di diverse specializzazioni molto differenziate l’una dall’altra.

5. Il tipico legno di rosa

Uno dei legni duri più utilizzati nei secoli passati è il legno di rosa. Dalle caratteristiche striature bianche e rosa, era adoperato per creare i filetti nei mobili in stile Luigi XV e Luigi XVI. Il tipico colore rosa può perdurare anche per molti anni dopo la lavorazione. Molto impiegato nei lavori di ebanisteria, ossia nelle decorazioni realizzate in legno e anche per realizzare strumenti muscali queli violini, chitarre, bassi.

Veniva importato dal sud America dove le piante di Bois de Rose, grazie al clima lussureggiante, arrivavano a sviluppare un tronco di diametro molto consistente, fino a 20 centimetri. Alla fine dell’800 venne utilizzato anche per costruire i manici degli ombrelli.

5 cose che forse non sai sul legno

La parola del legno
non è uniforme,
è una polifonia
di rumori ardenti
che hanno come diapason
le foglie mosse dal vento
(Alda Merini)

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