Doratura a guazzo: il restauro di un’antica cornice in legno

Doratura a guazzo: il restauro di un’antica cornice in legno

Doratura a guazzo rimane la più apprezzata

Doratura a guazzo è la tecnica più difficile per decorare con le foglie d'oro dipinti e manufatti. In uso sin dal 1200, la doratura a guazzo viene utilizzata anche ai giorni nostri quando si vuole ottenere un color oro molto brillante

Per quanto difficile e impegnativa, questa doratura regala sempre tante soddisfazioni, esattamente come è avvenuto per la cornice affidatami da una mia cliente di Genova.

L'arrivo della cornice nella mia bottega di restauro a Genova

Alcune settimane fa, una cliente mi ha raggiunto nella mia bottega di restauro a Genova con una richiesta molto semplice: rifare la doratura a una sua antica cornice.

Nel mostrarmi la cornice in questione, mi spiegò che aveva già incaricato un decoratore di procedere con la doratura, ma il risultato finale non l’aveva convinta del tutto.

Analizzando con attenzione la cornice, mi sono accorto che la doratura eseguita in precedenza era stata realizzata con la doratura a missione, una tipologia molto discreta ma non brillante come desiderava la mia cliente. La tecnica utilizzata era davvero buona, ma a causa dell’assenza del bolo sottostante, non era possibile effettuare la brunitura per ottenere un colore più brillante.

La cornice ospita un importante quadro del Seicento che appartiene alla famiglia della mia cliente da generazioni. Per rendere giustizia al quadro e per trasmettere meglio l’idea del lusso, serviva una cornice dorata e molto brillante.

Sono sempre felice quando arrivano nella mia bottega di restauro a Genova clienti che sanno quello che vogliono: questo rendere il mio lavoro molto più facile e pieno di soddisfazioni. Questo è stato il caso della mia cliente che, preparata sull’argomento, ha espressamente richiesto la doratura a guazzo.

La doratura a guazzo è “semplicemente” la regina delle dorature. Per ottenere l’effetto WOW è essenziale eseguire questa antica e difficile tecnica di doratura.

Il guazzo è stato il rivestimento più utilizzato nei secoli passati per ricoprire con oro zecchino i manufatti più importanti e preziosi (cornici, specchiere, statue, candelabri, lampadari, stucchi e statue in gesso), normalmente riservati a pchi fortunati.

Nonostante risalga al 1200 circa, la doratura a guazzo ha conosciuto una grandissima diffusione e fama durante il Rinascimento e il periodo Barocco. Forse ti ricorderai dei miei articoli dedicati alla bellissima e maestosa Galleria Dorata del Palazzo di Tobia Pallavicino, oggi Carrega Cataldi: quel luogo è stato interamente decorato ricorrendo alla doratura a guazzo.

Prima

Prima

Dopo

Dopo

Doratura a guazzo: ecco il procedimento

C’è un motivo se, nel corso dei secoli, molte persone hanno preferito o si accontenti della doratura a missione: quella a guazzo richiede molto tempo e tanta attenzione. Come già detto, con queste due tecniche si ottengono due risultati tra loro molto differenti e non paragonabili: non tutti, però, sono disposti ad attendere qualche giorno in più.

Il primo passo consiste nel preparare la base della cornice, passando 8-9 mani a seconda delle necessità di gesso misto a colla calda: ovviamente tra una mano e l’altra occorre sempre attendere che il composto si asciughi alla perfezione.

Su questa ammanitura si passano due mani di bolo armeno, una speciale terra grassa che facilita l’adesione della foglia d’oro alla superficie del manufatto. La presenza del bolo armeno è essenziale per eseguire la brunitura, quell'importante passaggio che conferisce all'oro maggior brillantezza.

Dopo il bolo armeno, possiamo finalmente dedicarci alla foglia d’oro, la cui posa avviene tramite guazzo. Il guazzo non è altro che un bagno di colla e acqua che consente alla foglia d’oro di attaccarsi stabilmente alla superficie, realizzando così una sorta di procedimento galvanico. Dal semplice restauro passiamo, in un solo secondo, nell’ambito della siderurgia!

Anche in questo caso, una sola mano di foglie d’oro non è sufficiente. Si procede infatti con una seconda passata, chiamata rattoppo, che serve per colmare lacune o imperfezioni.

Quando anche questa seconda mano è ben asciutta, si procede con la lucidatura finale ricorrendo alla pietra d’agata.

La doratura a guazzo è talmente lunga e impegnativa che, nei secoli passati, per rivestire le decorazioni presenti nelle chiese o nei palazzi nobiliari si ricorreva a vere e proprie squadre. I gessini si occupavano dell’ammanitura e del bolo armeno, poi passavano i doratori che posavano e lucidavano le foglie d’oro.

Doratura A Guazzo Il Restauro Di Un Antica Cornice In Legno 04
Doratura A Guazzo Il Restauro Di Un Antica Cornice In Legno 03

Una doratura degna di un re

Per quanto una doratura a missione sia ben eseguita, non sarà mai paragonabile a quella a guazzo. La cornice della mia cliente ne è un chiaro esempio!

Dopo la doratura a guazzo, questo manufatto risplendeva di luce propria ed era perfetta per contenere e valorizzare l’antico quadro di famiglia.

Nonostante abbia già avuto modo di lavorare con la doratura a guazzo nella mia bottega di restauro a Genova, riesco ancora a meravigliarmi del risultato che è possibile ottenere con un po’ di duro lavoro e tanta dedizione.

Quando ho mostrato il risultato finale anche la mia cliente era molto soddisfatta: finalmente aveva quello che desiderava!

Per fortuna la cornice era in condizioni talmente perfette che non ho dovuto restaurarla o recuperare eventuali parti mancanti: un manufatto di altissimo pregio.

Se anche tu hai un manufatto che merita di essere riportato alla vita, contattami o vieni a trovarmi nel mio laboratorio di restauro a Genova.

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